Il commissario Marè è incaricato dall’ex senatore Vanni Revelli di ritrovare la nipote misteriosamente scomparsa. Il padre della ragazza è un pezzo da novanta della finanza che, a suo tempo, ha rotto col genitore e ha realizzato il famoso Sistema Reveng, uno dei più forti poteri del Paese. Il magnate, pochi giorni dopo la scomparsa della figlia, viene ucciso. Marè – giunto ai ferri corti con i nuovi capi della polizia e con il nuovo governo, ma con l’ausilio del PM Auro Nicastro e di alcuni poliziotti rimastigli fedeli – si mette sulle tracce degli assassini…
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“drizzò sulla poltrona, poi, a mezza voce: “Un trafficante. M’è toccato per figlio un trafficante del terzo millennio.”
“Be’, un trafficante… È un grande uomo d’affari, un finanziere di grido.”
“Fa differenza? Ci avevo creduto, ma è una favola per i gonzi: non esiste l’affarista altruista e benefattore dell’umanità. Sono trafficanti, Marè. Della specie peggiore. Al loro confronto i pescicani di nostra memoria erano alici. E lui non derazza…”
Tacque ancora. Bevve un sorso. Alzò lo sguardo alla parete di fronte, coperta di libri. Poi riprese a parlare: come il racconto di un’estrema disgrazia, di un’ingiuria patita senza potersi difendere.
“Lasciò lo studio legale, si mise in affari, fece strada. Adesso è uno potente: amici al potere, alta finanza internazionale, e quindi trame, imbrogli e inganni: è sempre questa l’alta finanza. E non voglio pensare alle cose peggiori. In politica, poi… Va dicendo che non ha ancora deciso, ma di sicuro ci pensa… Vorrà il potere diretto e del resto, con gli esempi che corrono… Vedrai che fra poco entrerà al Senato, magari seduto nel seggio che occupavo io… o in quello di Parri. Capisci? Di spostamento in spostamento, di affare in affare, il figlio di Vanni Revelli è finito con quella masnada. Perfino con quella ciurma di fasci… che fasci erano e restano, qualunque sciacquata si siano dati con l’acqua di”