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“Hurrà, ho vinto! Sono io il campione!”
strillò Ercole. “Onore e gloria a te”
rispose la regina. “Tuo è l’agone.
Sarai tu del nostro reame il re,
di questo pollaio il gallo cedrone.”
Le celeberrime fatiche del mitico Ercole vengono parodizzate in questo poemetto eroicomico scritto in ottava rima. Pur restando fedele ai principali episodi che vedono l’eroe come protagonista, la volontà dell’autore è quella di dipingere un lato poco consueto e meno scolastico del semidio, quello dell’Ercole incurante del peso del fato e delle sue responsabilità, che preferisce trascorrere le sue giornate in giochi, sollucheri e bagordi.