Abruzzo
Fallascoso, sotto falso nome, non è altro che il paese di Torricella Peligna, comune in provincia di Chieti, un borgo sperduto tra le montagne d’Abruzzo a novecento metri sul livello del mare. Un tempo centro popoloso e importante, dotato persino di Pretura, a causa della massiccia e progressiva emigrazione ha perso il suo ruolo e la sua dimensione: ora conta non più di duemila anime.
Una vicenda rusticana che ha inizio con la morte, apparentemente accidentale, di un povero vecchio precipitato dal muraglione prospiciente l’antica chiesa del paese. Su questo mistero viene chiamato a indagare, in via del tutto ufficiosa, l’avvocato bolognese Luca Marotta, già protagonista di altre avventure.
Luca accetta e si reca in quel paesino dell’Abruzzo dove ritrova vecchi amici, compagni e tutti i ricordi della sua infanzia. Attorno a Luca, come al solito pigro, svogliato e a volte smarrito nella sua personale ricerca del tempo perduto, ruota una folla di comprimari: Beatrice Crocenanni, ambigua, torbida, corrotta ereditiera; Lena, brillante psicologa; Ferruccio, amico da sempre; Mingo, il sordomuto che vive nella villa dei Crocenanni, figlio della domestica Vincenza; e un misterioso archeologo tedesco.
Un’altra morte violenta renderà più drammatica e più misteriosa la storia e Luca per arrivare alla soluzione dovrà cercare la verità lontano, molto lontano. Un’altra bella prova di Gianni Materazzo. Una scrittura pulita e leggibilissima, sapida e gustosa. E infine la perfetta ambientazione paesana e i dialoghi brillanti e vivacissimi.