“Verrà un giorno in cui i gli individui raggiungeranno la consapevolezza che gli uomini della provvidenza, quelli che si proclamano salvatori, quelli che scelgono per tutti, rappresentano il più grande inganno della storia.”
Giulio è un vecchio rigattiere ebreo nel cui magazzino sembra che durante la notte gli oggetti si spostino, o meglio, vengano spostati. Lo scopre anche Attilio, uno studente che vi capita casualmente durante l’inventario della merce. Quando, alcuni giorni dopo, il ragazzo legge la notizia dell’aggressione subita dal vecchio negoziante, decide di indagare. Si ritrova così sulle tracce di Hadas Levi, il padre di Giulio, e a distanza di sessant’anni ripercorre il suo cammino risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Per lui è l’occasione di conoscere la storia e la cultura ebraiche, ascoltando i racconti sulla Shoah, mentre per Giulio l’occasione di imparare qualcosa di più su suo padre.
La traccia da cui partire è questa: nel 1938 Hadas Levi aveva accettato la rischiosa missione di accompagnare tre professori universitari polacchi a Gerona, dove, in una biblioteca privata, veniva conservato un testo inedito di Rambàn, il più importante conoscitore della cultura e della teologia ebraica. In quelle pagine si parlava di un documento di Nicodemo, rinvenuto a Gerusalemme, contenente informazioni inedite e rivoluzionarie sulla figura di Cristo…