“Ma il canto delle ossa è potente, mi aggancia in modo inesorabile e alla fine mi conduce sempre da loro. È una vibrazione ammaliante, ipnotica, torbida, talvolta oscena per come mi s’insinua nelle viscere.”
Annabel si accorge fin da bambina di essere succube del canto delle ossa, che la conduce ai luoghi di seppellimento di vittime di reati o di persone suicide. Quando si ritrova a collaborare con Ivan, un agente investigativo privato, nella ricerca di un ragazzo disperso, ad attendere entrambi c’è qualcosa di inaspettato. Mentre il passato riemerge in maniera travolgente, mettendo in luce segreti e reciproche fragilità, Annabel e Ivan sfruttano le proprie risorse per scoprire la verità nascosta dietro l’aspetto più terrificante della devianza umana: la follia omicida.