I miti sono ammantati di un’aura di mistero destinata a infrangersi nella banalità delle cose reali. Cosa avrebbe potuto dire a uno sconosciuto che dieci anni prima gli aveva salvato la vita con undici parole? “Grazie”. “Come stai?”. “Senza di te non so come avrei fatto!”.
Ogni parola, ogni sguardo, ogni slancio avrebbe bruciato la magia del passato con la banalità del presente.
Il caso capriccioso si diverte a scherzare con le vite di due giovani uomini.
Maurizio, di origine pugliese, detto Cristo per il suo volto scavato e barbuto, è un giudice penale del Tribunale di Milano.
Nicola è un ragazzone lucano, noto a tutti come un ambizioso pubblico ministero in servizio a La Spezia.
Le vite dei due protagonisti si sfiorano, per una manciata di secondi, nell’aula magna di un grande albergo romano che ospita le prove scritte del concorso per l’accesso in magistratura, per poi sgranarsi, per oltre dieci anni, lungo traiettorie all’apparenza distanti e differenti.
I due destini sono però legati da un invisibile ma robusto filo rosso: la difficoltà, che permea l’esistenza di ognuno, di distinguere la verità dalla menzogna.
Un delicato processo per rapina a mano armata riunirà nel modo più inaspettato questi uomini così diversi e però così uguali, consentendo a entrambi di scoprire che in questo mondo traditore non c’è verità né menzogna: tutto dipende dal colore del vetro attraverso cui si guarda.
Interviste
Gigi Marzullo intervista nella trasmissione “Sottovoce” il Magistrato e Consigliere di Stato Francesco Caringella (puntata andata in onda su Rai Uno il 6 marzo 2013)
Recensioni
“La «raggelante ombra dell’errore giudiziario», come lo definisce nel suo romanzo d’esordio, Il colore del vetro, Francesco Caringella, Consigliere di Stato dal 1997, già commissario di polizia e magistrato penale al Tribunale di Milano. Il titolo, tratto da un pensiero di Duque de Rivas, delinea una verità che riguarda la vita oltre che le inchieste giudiziarie: «Tutto dipende dal colore del vetro attraverso cui si guarda. Se un giudice sceglie il vetro o il colore sbagliato la verità diventa inafferrabile».”
Giuseppe Di Stefano – Il Corriere della Sera
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“Caringella, magistrato pugliese alla prima prova di romanziere, mescola il giallo con la storia d’amore. Accanto alla trama romanzesca, con tutti i colpi di scena e la supense necessari, seguiamo i due protagonisti affiancati da figure femminili che sono il vero centro della storia.”
Leopoldo Fabiani – R Cult, la Repubblica
“Francesco Caringella è autore navigato, ma non ancora in ambito letterario. Magistrato, grande giurista, origini baresi, ma da anni residente nella capitale, noto per i suoi numerosissimi scritti giuridici e la gestione di richiestissimi corsi di formazione in tutt’Italia, è oggi alle prese con il suo primo romanzo. Che mondo è questo suo? Un mondo affollato di bestie da manuale: uomini comuni, epica minore, prototipi in trasformazione sociale. Grandi sviste esistenziali, conflitti, riscatti, imprevisti trionfi o tragedie. Questo mondo articolato, che il romanzo nutre servendosi dall’osservazione specifica di due personaggi maschili, è proprio il punto di forza della narrazione di Caringella.”
Elisabetta Liguori – Il Quotidiano
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