Uscendo lentamente da una psicosi post partum, la giovane e agiata Marthe Gail pensa di scrivere un nuovo Vangelo e riconsidera le sue relazioni famigliari. Una fotografia dei rapporti sociali nella ricca America alle soglie della grande depressione, trasportati in un manicomio femminile sul lago Ontario, dove i progressi nella cura sono assieme via crucis e risurrezione, nell’ascesa tra i vari reparti; ognuno con le sue élite, atmosfere proprie, piccole sostanziali diversità di scenario, la sofferenza che riaffiora assillante. E fuori l’inverno, con gli alberi, il ghiaccio, il vento, la neve… e sulla neve il sole, e la falce di luna e le stelle cadenti che annunciano la liberazione.
Doloroso e sensibile romanzo autobiografico disseminato di microstorie parallele, con inclusioni di pura poesia e immagini di sogno, questo libro è un classico della letteratura anglosassone e affronta la difficile tematica della cura psichiatrica sedici anni prima de “La fossa dei serpenti” e trentadue prima di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.