«Infedele è colui che non ha Fede. Gerlando, sei sicuro che gli uomini che tu vuoi andare ad uccidere non abbiano una loro fede e si sentano nel giusto, proprio come te?»
La seconda Crociata, sulla spinta emotiva provocata dalla esaltazione di Bernardo di Clairvaux, vide la partecipazione di due eserciti guidati da due re, Luigi VII di Francia e Corrado III di Germania.
Era una moltitudine eterogenea: nobili d’ogni dove, soldati in cerca di gloria e di bottino, pellegrini, e povera gente che si illudeva di trovare un lavoro ed una sistemazione nelle terre d’Oltremare.
Poco dopo la partenza nasce l’amicizia di quattro uomini molto diversi tra loro per intenti e carattere: il giovane soldato di ventura Eriberto, il pellegrino Giosuè, il fabbro Gerlando divenuto soldato per necessità ma che ritornerà al suo vecchio mestiere, e Guillaume, un giullare in cerca di lavoro presso la corte del re a Gerusalemme.
Rimarranno in Terrasanta anche dopo l’ingloriosa e rapida fine della Crociata, e vi trascorreranno il resto delle loro vite, anche se molto diverse per alterne vicende, in una amicizia che diventerà sempre più salda, rinnovata in periodici incontri.
Pur se ciascuno seguirà la sua strada, adattandosi alle mutevoli vicende storiche che coinvolsero la terra di Oltremare nel XII secolo, il pellegrino si rivelerà una figura sempre più enigmatica, sino alla sorprendente conclusione.