Sándor Márai trascorre il periodo finale della sua vita da “esule volontario” in America, a San Diego. L’autore di capolavori letterari unici, come “Le braci”, “La donna giusta”, “Confessioni di un borghese”, “Il sangue di S. Gennaro”, dal carattere schivo, riservato, vive nel più profondo anonimato, in condizioni fisiche sempre più precarie per l’età, quasi cieco, aggrappato alla letteratura, letta e scritta, ancora di sopravvivenza. La perdita dei suoi affetti, in primis Lola, compagna di vita e molto più, ferite insanabili. Il destino gli ha negato “L’ultimo dono”, morire con lei. La triste sopravvivenza, fatta di serate pensose sulla spiaggia del Pacifico, subisce un giro di boa, rotta alternativa al naufragio esistenziale. Incontri, legami empatici con personaggi inattesi. Il ritorno della presenza dell’Italia, Salerno, tappa del suo esilio, dal 1968 al 1980, dove con Lola è stato felice. Si ricompongono i pezzi di un puzzle, in un’atmosfera da “thriller emotivo” sospesa fra Salerno e San Diego. Scoperte inedite produrranno una “implosione emotiva” nella vita dello scrittore magiaro, con il coinvolgimento silenzioso di comparse, protagonisti aggiunti, sulla scena teatrale che dal Pacifico naviga verso il Tirreno, Salerno, a tutti gli effetti, rovescio della medaglia del romanzo. Sándor Márai aveva celebrato nel suo capolavoro “Il sangue di S. Gennaro” il concetto di “Terza via”. Il romanzo, nello stile della “ucronia”, prevede questa possibilità, regalando ai protagonisti una alternativa di vita ed al lettore un finale imprevisto.
Annuncio presentazione del 28 giugno 2024
Recensione su Pagine del Cilento
Intervista a RCS75 Radio Castelluccio
Articolo di Aniello Palumbo
L’autore sotto il civico 64 di Via Trento a Salerno
Articolo sul Mattino, 22/03/2024
Foto della presentazione del 22 marzo 2024 presso il Salone Bottiglieri della Provincia di Salerno
Articolo sul Mattino, 31/03/2024
Recensione su Il Quotidiano del Sud