A cura di Maurizio Tempestini
In omaggio forse alla struttura a cornice del Decameron, l’autore mette in scena, nel bellissimo prologo, un narratore di secondo grado che ha le sembianze fascinose e ambigue del reverendo padre Adone Doni. È lui a tirar fuori dal mistico pozzo, presso il quale si incontra con l’autore durante le loro passeggiate notturne, la corona di storie che seguiranno. Il centro geografico del libro è la Toscana: Arezzo, Firenze e Siena. Ma c’è anche il Veneto della Dama di Verona e de La cauzione, in cui la storia si dipana poi lungo le coste dalmate, tra gli esotici possedimenti della Serenissima. E quindi Viterbo, città di origine del narratore padre Doni e scenario de L’umana tragedia, testo cardine della raccolta. Il Sud è presente solo nella Storia di doña Maria d’Avalos e di don Fabrizio, duca d’Andria, fosca vicenda di amore e morte ambientata sul fondale della Napoli spagnolesca di fine ’500.