“All’interno dell’abitacolo un senso di immunità lo permeava, ed era l’autorità di possedere un coltello, di indossare la stessa divisa degli altri, […] di detenere non solo la cura ai mali del suo Paese ma anche, al contrario di tutti gli istigatori da tribuna elettorale, il coraggio di concretizzarne il rimedio.”
Giordano Mussini ha quarant’anni, un impiego che non lo appaga, una relazione clandestina con una collega di cui non gli importa granché e una grande attenzione per la cura del corpo. L’unica passione che sembra davvero animarlo è lo studio del pittore svizzero Füssli. L’incontro con Lyda, la ragazza dalle mani tatuate, autista di una squadriglia di criminali di stampo reazionario, dà però una piega inaspettata alla vita dell’uomo. Nel segreto della notte, votandosi alla causa del gruppo, vestirà i panni di giustiziere. Tuttavia il duplice ruolo di impiegato-squadrista non gli si addice fino in fondo e ben presto dovrà fare i conti con la propria coscienza, un amore impossibile che tanto vorrebbe vivere e la voglia di riprendere in mano la propria sorte.