“Doveva scegliere tra due modi di vedere il mondo. Il mondo al quale si affacciava, quello che lo attraeva e lo incuriosiva, e desiderava conoscere, e quello interno, dentro di lui e dentro alle cose, pieno di mistero e di sconfinati orizzonti.”
Il sogno di una terra promessa, con le parole dell’autore, è “un’integrazione e un proseguimento” del romanzo Per ogni cosa c’è il suo tempo sotto il cielo. L’intricato intreccio racconta le vicende di due famiglie: una cresciuta nella culla della cultura europea, la famiglia Devoti, e una proveniente dalla cultura islamica e in cerca di un’esistenza migliore, la famiglia di Mansoor. I personaggi lottano per superare i limiti e i preconcetti che caratterizzano ogni popolo e ogni cultura: la scelta da fare riguarda il rispetto rigoroso della propria tradizione oppure l’apertura a una nuova visione della vita.
L’incontro-scontro a cui si assiste fa emergere le usanze, le differenze e i problemi sociali e psicologici di entrambe le famiglie, portando alla luce le difficoltà della convivenza fra culture e concezioni del mondo diverse che, alla fine, troveranno una loro via di rispetto reciproco.