I milanesi sono in balia di una primavera ancora acerba, che alterna a illusori anticipi d’estate giornate fredde e piovose. Segnali contraddittori almeno quanto quelli provenienti dall’economia, ancora avara di promesse di un’imminente ripresa e invece prodiga di conseguenze drammatiche per i più deboli tra i cittadini.
In questo contesto, ancora di difficile lettura da un punto di vista sociologico, la squadra omicidi coordinata da Zarotti è impegnata su più fronti cercando di assicurare alla giustizia i responsabili di una serie di delitti maturati in ambienti molto diversi tra di loro e di cui sono vittime personaggi appartenenti ai ceti sociali più differenti.
Un’infermiera rumena, violentata e assassinata nei pressi di via Gallarate, tre cadaveri non
identificati ritrovati in un cantiere abbandonato della Bovisa e, infine, un consulente finanziario e la sua fidanzata giustiziati in un appartamento di via Santa Maria Segreta, in pieno centro.
Un lavoro improbo per il commissario, straziato al contempo dal suicidio inspiegabile dell’amico più caro, che lo costringerà a impegnarsi in un’indagine privata per scoprirne le cause, oltre che ad affrontare amare riflessioni sulla propria vita.