Una serie di dipinti scritti a parole, in cui voci narranti si rincorrono, si intrecciano, si scavalcano riuscendo a dialogare con i sentimenti più profondi di ognuno di noi.
Incubi e sogni è un viaggio tra episodi di vita che fanno fatica a essere sogni e alcune volte si trasformano in incubi. Un dialogo con se stessi, volto ad ascoltare ciò che nascondiamo dentro. Un porre nero su bianco tutte le sfumature che solo i sentimenti sono capaci di regalare, sofferenze e gioie immense.
Amore che muta in dolore, realtà che gioca a fare l’amore con la fantasia, la razionalità e il sentimento.
Rassegna stampa
“L’autore Rab, alter ego letterario che Gabriele Schettino ha scelto per sé, decide di mettere nero su bianco tutte le sfumature che solo i sentimenti sono capaci di regalare, danzando tra un alternarsi di sofferenze e gioie, di razionalità e sentimento. Riesce a dipingere per noi la realtà che gioca a fare l’amore con la fantasia, in un incastro perfetto di parole.”
Federica Testa – Blog TheGiornale
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“Così, icastica e policroma, la prosa di Rab immortala la commedia della vita: delizioso.”
Convenzionali, Gabriele Ottaviani
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“Immagini belle, commoventi, mi sono ritrovata a sottolineare moltissime frasi e anche questo fa di un libro un bel libro, scritto bene, che hai voglia di conservare nella memoria.”
Un libro sogna
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“È un libro relativamente breve ma molto intenso, ricco di spunti su cui soffermarsi a ragionare a riflettere. È un libro da leggere tenendo bene aperta la mente e con la voglia di affrontare in maniera piena questo viaggio dentro se stessi. Consigliare a tutti questo libro è il minimo, perché quando si ha l’occasione di avvicinarsi a certe opere, bisogna assolutamente coglierla al volo.”
I Gufi Narranti, David Usilla
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Intervista a cura di Livio Partiti per la trasmissione radiofonica “Il Posto delle Parole”.
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“Con la terza opera […] si sale su un ottovolante emotivo da cui non è semplice scendere. Una giostra che pagina dopo pagina alterna sofferenze e gioie, razionalità e sentimento, realtà e fantasia, in un affresco policromo che usa le emozioni come pigmenti e l’introspezione come specchio in cui riconoscersi.”
Repubblica Torino – Gabriella Crema – 30/05/2022