[…] Sono convinta che esista sempre un riscatto possibile, che il regno della dimenticanza non sia un luogo adatto a un certo tipo di anime. La storia tuttavia spesso deraglia da questo binario e ci consegna racconti di vite geniali parzialmente dimenticate oppure riconosciute solo per metà. In questa silloge poetica ho voluto omaggiare una di queste vite straordinarie e pure spezzate dai mancati riconoscimenti pubblici, dai pregiudizi nonché dalla mancata vicinanza amorevole di una famiglia cui il peso di tollerare una figlia dedita all’arte più che ai compiti solitamente riservati alle femmine ha influenzato ogni forma di benevolenza trasformandola in cecità. […]