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“Era una cassettina di latta smaltata, impossibile da aprirsi per la serratura arrugginita. Una vecchia scatola di biscotti dipinta ad arte: scene coloratissime di circo, con animali esotici in primo piano che sembravano ricambiare lo sguardo delle due bambine.”
Anni ’60, una provincia siciliana impregnata di ipocrisia e religiosità. Il trasloco è un modo elegante per evitare pettegolezzi intorno alla separazione del discusso avvocato Scimè da sua moglie Silvana.
Ai vicini di casa, i Lumìa, viene data la possibilità di rovistare tra i polverosi oggetti lasciati nell’appartamento.
Tra le varie e inutili cose, Anna, la bambina più piccola dei Lumìa, trova intere collezioni di fumetti e vecchi romanzi illustrati – che determineranno il suo amore per la carta stampata – e una cassettina di latta stranamente chiusa.
La bella signora Scimè, nei mesi seguenti, vorrà a tutti i costi ritornare in possesso della perduta scatola, provocando intorno a sé ansietà e imbarazzo.
La curiosità della bambina per la cassettina cresce: che cosa conterrà?
Intanto entra in scena il tenentino Marco. Chi è Marco? Che legame ha con la bella signora?
Perché il padre di Silvana, in punto di morte, coinvolge anche lui nel mistero di una lettera che dovrà essere aperta solo dopo le esequie?
Antichi risentimenti, amori negati, vecchi segreti di famiglia si dipaneranno nel corso della narrazione e verranno infine svelati, trovando un inaspettato epilogo su una terrazza a strapiombo sul ventoso mare di Sicilia.