Claudio, uno studente universitario di Genova, fuori corso e senza più soldi, si trova assieme al suo migliore amico Mauro, di notte, e bevono nei vicoli. Claudio, però, ha perso parte della memoria. Ha una brutta ustione alla bocca, ma non sa il perché. Mauro lo sa, ma Claudio vuole essere in grado di ricostruire da solo gli eventi che lo hanno portato a stare in queste condizioni.
Durante le conversazioni con Mauro, Claudio, a poco a poco, riesce a ricordare certi episodi della relazione con Agnese, la sua ragazza. I suoi ricordi, però, sono intervallati da visioni ispirate dalle sue letture dei Veda induisti, e dall’aver visto in un museo la mummia più bella del mondo, la cosiddetta Bellezza di Loulan: una donna di quattromila anni fa perfettamente conservata, che diventa una sorta di musa ispiratrice per le sue allucinazioni. Claudio, per via di uno shock post traumatico dovuto alla scottatura alla bocca, sta vivendo una derealizzazione, dove però, anziché affrontare subito la realtà dei fatti, si rifugia e trova conforto.
Alla fine riesce a ricordare, le allucinazioni svaniscono, la memoria riemerge, ma il ritorno alla realtà non è affatto consolatorio. Disilluso nei confronti degli amici e della ragazza, si ritrova a vagare da solo per i vicoli di Genova come in un labirinto, in una notte che sembra eterna.