Una sentenza di Michel de Montaigne e un’antiporta presa in prestito dall’opus magnum del bibliofilo Thomas Frognall Dibdin fanno da viatico a questo volume di saggi, un viaggio tra la follia e la ragione nei libri di autori antichi e moderni: romanzi del Seicento e del Settecento, utopie e distopie, polemologie in versi e decameroni di architetti militari, resoconti di viaggi esotici in paesi reali o immaginari, annotazioni di anonimi glossatori e memorialisti egotisti, storie sacre di libertini e saggi stravaganti di moralisti.
Si incrociano le opere e le biografie di scrittori noti od oscuri, fra i quali: Domenico di Giovanni detto Burchiello, Michel de Montaigne, Joseph Hall, Eustache Le Noble, Francesco Belli, Ferrante Pallavicino, Luigi Manzini, Giovan Francesco Loredan, Secondo Lancellotti, Camillo Massimo, Niccolò Copernico, Jean de La Fontaine, Francesco Argelati, Brandaligio Venerosi, Jean Terrasson, Zaccaria Seriman, Antonio Mattiuzzi detto Collalto, Carlo e Gasparo Gozzi, Pietro Chiari, Pietro Antonio Gratarol, Giacomo Casanova, Vincenzo Malacarne, Francesco Contarini, Filippo Pananti, Lorenzo Borsini, Renato Simoni, Giacomo Debenedetti e Leonardo Sciascia.