Torino, anni Ottanta. L’attore Leone Agosti è sospettato dell’omicidio di Guido Bosco, suo conoscente. A sorpresa, la sorella del morto lo ingaggia come investigatore perché scopra la verità o magari faccia da capro espiatorio. Nel corso dell’indagine Leone scopre che il morto aveva varie personalità, anzi viveva addirittura diverse vite nascondendosi dietro identità fittizie. Insomma, sotto gli occhi dell’improvvisato ma scrupoloso detective, il morto, letteralmente, si moltiplica, complicando di molto un mistero già fitto. E, nell’esplosione dei vari eteronimi, Leone scopre che Guido lo truffava, cercando di portargli via la sua piccola casa di produzione e post-produzione cine-televisiva. Ma ad alimentare il rebus ci si mette un giro di Gauguin veri e falsi nei quali è coinvolto un misterioso pittore, forse ennesima incarnazione di Guido. Proprio ricorrendo alle proprie qualità di attore, Leone si rivela un geniale investigatore, arrivando a districare una matassa nella quale rischia di rimanere intrappolato.