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La nuova sortita del cavaliere errante

copertina

La nuova sortita del cavaliere errante

Autore: Antonio Benedetti
Pubblicato nel 2016
Pagine 256
ISBN 9788867407200

 

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Il Libro

Disponibile anche in ebook

Romanzo vincitore del secondo premio ex aequo del concorso “Mario Soldati” 2016 di Torino

“Le ossa del don Chisciotte di Cervantes giacciono nella sua tomba da centinaia di anni. Tu credi di essere l’unico, credi di essere il migliore, ma sei anche tu come me, sei figlio di un pennaiolo, peggiore di quell’Avellaneda che disprezzi tanto. Tu sei come me, tu sei figlio di uno scribacchino!”

Don Chisciotte apprende nel suo villaggio che Miguel de Cervantes, lo scrittore che ha reso celebri le sue imprese, è rinchiuso nella prigione della capitale, e decide di partire subito con Sancio Panza per andare a liberarlo. Durante il loro viaggio avventuroso essi incontrano un vecchio nobile saraceno, che don Chisciotte affronta in duello, vengono rinchiusi in un manicomio, catturati da una banda di briganti e imprigionati nella capitale, dove il cavaliere scopre che uno scrittore sconosciuto ha raccontato in una sua opera imprese che lui non ha mai compiute. Durante il ritorno don Chisciotte deve affrontare l’aggressione di un sosia, e soprattutto una sua rivelazione devastante.

Rassegna stampa

“…E quale libro può avere più cose da dire di quello che ha fondato il genere letterario del romanzo così come lo intendiamo oggi, ossia il Don Chisciotte di Cervantes? Che qui rivive. Sì, perché Don Chisciotte scopre che Cervantes è imprigionato, e quindi parte col fido Sancio Panza per liberarlo. Ovviamente il viaggio sarà a dir poco picaresco… Un lampo di genio, un atto d’amore per la materia di cui sono fatti i sogni, un’opera frizzante e divertente.”
Gabriele Ottaviani – Convenzionali
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“È un’opera giocosa, ironica, saporosa, alacre: la nuova vicenda di Don Chisciotte alquanto ammodernata è raccontata in modo suasivo ed elegantissimo, con un senso infinito di spazio nel quale intervengono altre letterature e altre avventure (mirabile l’episodio tassesco). Anche i due episodi dei matti e del carcere sono splendidi. Spero che qualche editore attento e davvero capace di capire che cos’è la narrativa vera e non quella di moda pubblichi questo piacevolissimo, geniale romanzo.”
Giorgio Bàrberi Squarotti