Disponibile anche in ebook
“Possediamo questa virtù, dicono. Sappiamo ritornare. Ritornare al luogo dove abbiamo il nostro tetto, giaciglio, il nostro recinto, il nostro padrone, se è un padrone che ci tratta bene. Ma chi non cercherebbe di farlo?”
L’asino è fedele compagno dell’uomo dall’antichità, rivestendo nei tempi significati simbolici e utilizzi pratici vari, spesso opposti e contrastanti. Le storie, raccontate in prima o terza persona da narratori asinini, si collocano in un arco temporale ampio quanto la storia umana. Dalla rappresentazione biblica fino ai giorni nostri, in cui l’asino, in alcune regioni del mondo, ha perso la sua utilità pratica di animale da lavoro, ma ha conquistato un ruolo di sostegno ad attività umane di svago, crescita e cura individuale. Dal camminare “a passo d’asino” alla _pet therapy_ e alla semplice compagnia. Si comincia il viaggio dal Vecchio Testamento e si perviene, attraverso la partecipazione ad oscuri rituali medioevali e alla durezza della vita rurale dell’Ottocento, alle moderne liturgie del trekking e alla teatralizzazione del confronto tra l’asino letterario e l’asino reale.
“La prospettiva dell’asino” è lo sguardo ora ironico, ora distaccato ma anche ricco di pietas dell’asino sugli umani e sul mondo, ed è lo spunto per tentare di riscriverne i caratteri e le categorie culturali.
Gli asini che hanno ispirato questi racconti si chiamano Oreste, Pedro, Umberto, Domenico, Molly e Brigitte, e appartengono all’associazione Paradase Onlus di Busalla, nell’entroterra di Genova. Da dieci anni Paradase promuove la conoscenza dell’asino nel contesto territoriale, attraverso varie attività ricreative, culturali, educative ed assistenziali. Oreste, di recente, è stato catapultato nello star system del web, grazie a un simpatico video (Oreste l’asino del “problem solving”) postato sulla pagina facebook di Paradase, che in poche ore ha superato i 40 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Vedere per credere…