Libro finalista al Premio Letterario “Europa in Versi” 2018
«Perché è necessario saperlo prima della mezzanotte?»
«Perché dalle mie parti si dice che se l’ultimo giorno dell’anno conosci qualcuno che ti stupisce o ti fa balzare il cuore in gola, può essere che ti voglia mangiare oppure sposare. Ed io prima che questa notte finisca vorrei finalmente sapere se questo detto è davvero une blague.»
Questo romanzo completa la saga popolare ambientata nel paese occitano immaginario dell’entroterra ligure del 1962 iniziata con l’opera Il colore della lavanda. Dopo quelle novelle intrecciate fra loro fin dal 1825, la storia era proseguita con il libro L’ultima estate dello scricciolo. Tutti quei racconti avevano il compito d’appassionare e introdurre gradualmente l’epopea famigliare di Guido e dei suoi nonni paterni, Enrica e Caniçò, protagonisti di gran parte delle storie narrate.
Nei romanzi precedenti erano state raccontate alcune delle peripezie del curiosissimo bambino e dei suoi fantastici nonni che consentivano di schiudere definitivamente la narrazione epica di quell’insolita famiglia poco convenzionale ma densa di tradizione.
In quest’ultimo volume intenso e scorrevolissimo perché il testo ha conservato l’andamento e l’oralità della fiaba popolare, il lettore potrà tuffarsi di nuovo in qualsiasi pagina senza alcun paracadute. Il suo sguardo seppur critico e attento scivolerà letteralmente su ogni frase. Vito Antonio Gastaldi è riuscito in quest’artificio perché ha perfezionato alcuni aspetti di tecnica espressiva che sono affidati alla scoperta di chiunque ami leggere profondamente. Va da sé che per quanto riguarda il periodare e nel caso specifico i dialoghi, l’Autore ha mantenuto lo stile nitido ma ugualmente spigliato delle opere precedenti. Proprio per il sapore di autenticità che il racconto doveva riuscire a trasmettere, Vito Antonio Gastaldi ha saputo essere sicuro e convincente. I passi sono pertanto sempre efficaci e colmi di situazioni originali ricche di forza allegorica e di vitalità descrittiva. Nondimeno questa è un’opera pregevole anche per lo stile dell’esposizione, ben articolata e ricca di allusioni, sempre colma di energia icastica e suggestiva. Insomma è una storia che ha lo scopo principale di riuscire a coinvolgere grazie alla forma letteraria toccante e vivace, incisiva e suadente.
Peraltro, per questo libro l’Autore non ha permesso cenni riassuntivi della trama perché con le rivelazioni finali su quella famiglia straordinaria, si chiuderanno le parentesi narrative rimaste ancora aperte e tuttora segrete. Questa scelta a prima vista altezzosa e impopolare e apparentemente inspiegabile, trova forza e ragione nella chiusura della sua prefazione: …chiunque si fiderà delle mie parole, quando alla fine leggerà l’ultima riga del romanzo, si dorrà che quest’avventura sia già finita.