Noir ambientato a Campazzo
Le inchieste del maresciallo Priano
«“Voi italiani, conosciuti di persona, superate ogni stereotipo” disse quest’ultimo zoppicando un po’ con le parole, “siete sempre disposti alla risata, a sdrammatizzare, a mettere in mezzo qualcuno con i vostri scherzi.”
“Non è sempre così” rispose Priano, “conosco italiani molto tristi, malinconici, che gli scherzi non li fanno e che non amano riceverne. Sono due facce della stessa medaglia. Siamo un popolo di gente ipersensibile, euforica, ubriaca di realtà. C’è l’ubriaco allegro e ridente e quello depresso, con le lacrime agli occhi.”»
A Campazzo, cittadina di confine tra Piemonte e Liguria, non succede mai niente.
Il tempo scorre tra estati afose e lunghi inverni nebbiosi.
Sono questi i pensieri che investono il maresciallo Priano, di ritorno a casa dopo un corso di aggiornamento sulle tecniche investigative.
Un pensiero, un luogo comune. Che la realtà saprà smentire in fretta, drammaticamente.
Una morte sospetta e un’altra che sospetta non è metteranno alla prova il maresciallo costringendolo ad accantonare i suoi tormenti e la sua indole sognatrice, al cospetto di una scia di morte e di sangue, tra colpevoli annunciati e colpi di scena repentini.
La seconda mano segue a distanza di un anno “Come latte sul fuoco”, l’esordio letterario di Nico Priano e del “suo” maresciallo.