Pietro Bernardi ha quarant’anni, è affermato, piace alle donne ma non ha ancora trovato l’anima gemella.
Un po’ per trasgressione un po’ per riempire un momentaneo vuoto di rapporti, risponde all’annuncio che una ragazza ungherese mette sui giornali.
Myriana è bionda, bella e con una personalità esuberante che lo affascina.
Tra loro potrebbe anche essere amore ma non hanno il tempo di capirlo perché Myriana viene trovata morta nel suo appartamento, in una pozza di sangue, con la gola tagliata.
Pietro è convinto che gli inquirenti non troveranno mai il colpevole e non si rassegna ad aspettare senza far nulla. Non tollera l’idea che l’assassino rimanga impunito.
Coinvolge Ercolino, pittoresco malavitoso di Primavalle, e con il suo aiuto cerca di penetrare il difficile mondo da cui Myriana proviene.
Scoprirà una realtà di cui non sospettava nemmeno l’esistenza, un mondo primitivo e crudele nel quale la vita umana ha un valore molto relativo.
Rassegna stampa
“Myriana, “bionda, indomabile puledra…” negli annunci personali di un quotidiano romano, viene trovata sgozzata nel suo appartamento. Il suo ex amante cerca la verità.”
Annalisa Usai, Almanacco dei libri – la Repubblica
“Si diventa curiosi già alla prima pagina, quando la bella squillo ungherese viene trovata sgozzata nel suo appartamento. Ci si appassiona subito al ruolo dell’audace ‘dottore’ , innamorato di lei, ricambiato, e intenzionato a vendicarsi. E ci si aspetta il peggio, da un momento all’altro, da Janos e Laszlo, i pericolosi protettori ungheresi della vittima.
Bernardo Toraldo, nel suo primo libro, La squillo ungherese (Robin edizioni), mette in scena una storia al cardiopalma, dall’avvincente ritmo, con dentro un po’ d’amore raccontato tramite flashback, e un giallo dal doppio finale […]”
Luca Rocca – Il Giornale
“La squillo ungherese di Bernardo Toraldo è un avvincente noir, tutto azione e adrenalina, ambientato nella Roma di oggi, tra il quartiere di Primavalle e le borgate del Casilino. […]
In primo piano una storia d’amore dei giorni nostri ma anche prostituzione, immigrazione clandestina e il variegato sottobosco malavitoso che popola una certa Roma.”
Din. Dis. – Il Tempo
”[…] Un noir scritto a ritmo incalzante e costellato di personaggi ben scolpiti, ambientato in una Roma mai così cupa e inquietante.”
Danilo Maestosi – Il Messaggero
Giliola Chisté © (Foto di copertina)