“Per quanto si aguzzasse lo sguardo, le Larghe pareva non avessero fine. Però si diceva che là in fondo, molto molto distante, avessero un termine in quello che si chiamava e Lémit, il Limite. C’era un momento, in un periodo preciso dell’anno, in cui non solo i bambini si recavano sull’argine per scrutare quella distesa, ma ci venivano anche gli adulti: ed era in occasione dei fuochi.”
Nei primi anni ’40 del secolo scorso, Nino vive indisturbato la sua adolescenza in un piccolo paese della pianura romagnola, insieme al padre e alla nonna. Assunto come apprendista trattorista per la stagione estiva da due suoi zii, passerà la cosiddetta “stagione dei fuochi” nelle Larghe, una zona isolata in cui persiste una concezione dell’esistenza che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Qui, fra primi amori, un’iniziazione alla lettura dei grandi classici, il rombo costante del Caterpillar e i silenzi di Supremo, scoprirà molti dei segreti che si celano dietro all’incognita rappresentata da questa terra incontaminata dal progresso.