Milano 1861. All’alba di una nuova era di unità per il paese, la gente comune passeggia per le strade e i luridi vicoli della città, frequenta osterie e caffè rinomati, spera che il progresso allontani l’ombra della povertà e della miseria. La vita scorre come sempre, lo sguardo è rivolto al futuro.
Il dottor Francesco Legnani, giovane medico presso la Ca’ Granda, non può prevedere che la visita inaspettata di una guardia municipale lo coinvolgerà in un’indagine che non sembra fornire alcun punto di riferimento. Al fianco di suo nipote Pietro, sorvegliante da poco più di un anno, il dottore affronta una realtà sconosciuta e oscura, dipinta col sangue di vittime che sembrano essere innocenti trofei di caccia di uno squilibrato. Quale volto nasconde la grafia elegante dei messaggi che l’assassino si lascia alle spalle? Quale significato hanno i tarocchi che la polizia viene invitata a trovare?
L’unico elemento certo è la follia profonda che agita le viscere del misterioso carnefice.
Le risposte faticano a incastrarsi in ordine corretto e i sospetti che la ricostruzione stia portando le autorità verso conclusioni sbagliate aumentano passo dopo passo.
Qualcosa lega tra loro gli omicidi, ma tra le vittime non sembra esistere alcun nesso. Il dottor Legnani si convince che la verità possa essere più sorprendente di ogni ipotesi presa in considerazione, ma trema alla sola idea di rivelare quanto è riuscito a scoprire. Una verità che forse è meglio tenere segreta fino a che il momento non sarà appropriato. Prima che il buio scenda definitivamente sulla vita dei propri cari. Prima che qualcuno dubiti persino di lui stesso.
Interviste
D: Perché hai scelto di ambientare la storia nel 1861?
R: È l’anno che sancisce la nascita definitiva del nostro Paese in quanto tale, anche se già da parecchio ci si muoveva politicamente in questa direzione. Tuttavia nei mesi che precedono tale epocale avvenimento, la situazione, sotto tutti i punti di vista è incerta. Proprio questa atmosfera, sospesa tra passato e futuro, tra instabilità e speranza, è quella che cercavo. Era come essere sospesi in un limbo, uno scenario perfetto per esprimere le due facce del libro: quella negativa (gli omicidi, la povertà del popolo, le sofferenze, il cinismo e la disillusione) e quella positiva (nuove prospettive, il progresso che avanza, l’identità di una Nazione che va formandosi, gli amori e la famiglia).
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