“La vendetta della Natura e la grande moria”, che dopo «Nacque al mondo un sole» e «La battaglia di Poitiers» chiude la trilogia “Flashback sull’Evo di Mezzo”, vuole essere implicitamente, sul percorso dei drammatici eventi che caratterizzarono la prima metà del secolo decimo quarto, un monito agli uomini della nostra epoca, tesa a edificare una civiltà uniformata e globale, avida di potere e di possesso, sul rischio che la vendetta della Natura, devastata e brutalizzata dall’uomo, è sempre onnipresente, col suo carico escatologico di distruzione e di morte.
Erano le 19.34 del 23 novembre 1980, una domenica come tante, quando la terra sprigionò di schianto, in un minuto e mezzo, un’energia equivalente all’esplosione di un milione di tonnellate di tritolo, su un’area dell’Appennino meridionale, a cavallo tra la Campania e la Basilicata, e fu l’apocalisse.
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