In questo breve romanzo a episodi, un settantenne, nato e cresciuto in una città del Sud, rievoca con lieve ironia una serie di vicende coinvolgenti delle quali fu protagonista o testimone durante l’infanzia e l’adolescenza. Riaffiorano così da un passato lontano (gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso) la bruciante bacchettata subìta a scuola in terza elementare, la inattesa carezza di una spigliata coetanea, l’ultimo saluto alla nonna ricoverata in un ospizio. Si susseguono poi gustosi momenti di vita scolastica, stravaganti battibecchi fra adolescenti in un cortile lambito dal vento della guerra fredda, aneddoti e commenti “politicamente scorretti”, nonché i riti mal tollerati – fino al deliquio – della prima comunione e della cresima. Riemerge persino il racconto, origliato in casa, di un bizzarro duello fra un ufficiale della milizia fascista e un muratore ubriaco. Sul filo della memoria scorrono inoltre spassosi quadretti di quotidianità domestica e rivive qualche effimera relazione amorosa. Il tutto delinea benevolmente un ambiente e un’epoca, con uno stile incisivo, privo di orpelli retorici e di toni nostalgici.