Poche parole carpite durante una passeggiata a Forte Marghera, inducono Ermete Switzner a verificare se l’intenzione di eliminare un assiduo frequentatore del Forte, come complottato da due foschi personaggi, sia un progetto reale o una sua semplice ipotesi.
All’oscuro della personalità dell’ipotetica vittima, che nel frattempo viene davvero eliminata, Ermete inizia a indagare nelle direzioni più diverse, dal probabile sfruttamento per usi commerciali del prestigioso terreno del Forte, a possibili manifestazioni di protesta contro l’inquinamento delle acque causato dalla lavorazione delle pelli nelle concerie del Vicentino.
Sarà l’arrivo di un’inquietante ragazza, una scienziata che da anni lavora in una laboratorio di ricerca tedesco e che sostiene di essere la sorella della vittima in fuga da un ipotetico nemico, a dare una svolta decisiva alle indagini. Inizierà a questo punto un quotidiano confronto fra l’ambigua ragazza ed Ermete, nel tentativo di scoprire i motivi che l’hanno indotta a lasciare il posto di lavoro e cercare rifugio presso chi indagava sulla morte del fratello.