A cura di Alexandra Pelin
Il poema Lucifero ha come principale fonte d’ispirazione il racconto popolare rumeno La ragazza nel giardino d’oro, raccolto dal tedesco Richard Kunisch durante un pellegrinaggio attraverso le terre romene e pubblicato a Berlino in un memoriale di viaggio nel 1861. Eminescu apprese questa fiaba dal libro di viaggio del folclorista tedesco durante i suoi giorni da studente a Berlino, e la versificò tra il 1870 e il 1872, conservandola nel suo manoscritto. Più tardi, il poeta creò cinque versioni successive della fiaba, tra il 1880 e il 1883, prima versificandola e cambiandone il finale, poi arricchendola con idee filosofiche, dandole un nuovo significato trasformandola in un poema filosofico di unico valore ideologico e artistico. Eminescu stesso registra a margine di un manoscritto l’ispirazione per Lucifero: “Questa è la storia […], e il significato allegorico che le ho dato è che, se il genio non conosce la morte e il suo nome sfugge alla notte dell’oblio, d’altra parte, qui sulla terra non è capace di rendere felice nessuno, né capace di essere felice. Non ha la morte, ma non ha nemmeno la fortuna”.