“L’impiego di qualsiasi mezzo è legittimo, a patto che sia proporzionato al fine che si intende perseguire. E voi capite bene che nel nostro caso, trattandosi del destino di Roma, sarebbe un grave errore porsi dei limiti. Tuttavia, amico mio, benché il fine sia eccellente, se lo si vuol raggiungere direttamente si corrono i pericoli più gravi.”
Non un romanzo storico, piuttosto Storia raccontata come fosse un romanzo; una intrigata e sorprendente vicenda fino ad oggi rimasta sepolta dalla polvere del tempo.Tutto ha inizio nell’autunno del 1860. Il conte di Cavour è vittima di un sogno: decretare la fine del potere temporale dei papi e regalare all’Italia la sua capitale naturale.
Presto l’indole impaziente del grande statista torinese trasformerà questo sogno in una irrefrenabile ossessione, un incubo che lo tormenterà fino all’ultimo giorno di vita.
Il regno del Borbone, sebbene agonizzante, è ancora in piedi quando il primo ministro decide di indirizzare prepotentemente lo sguardo verso Roma. Egli inizia così a tessere una fitta ragnatela, intavolando dei negoziati diplomatici con la corte di Roma e, nel medesimo tempo, delle trattative segrete con il potente cardinale Antonelli, segretario di stato di Pio IX. Le cose tuttavia si rivelano sin da subito più complesse di quanto lo stesso primo ministro immaginasse…
Una Storia di potere e di corruzione, dove interessi personali, pregiudizi e gelosie si intrecciano per scrivere una delle pagine più scioccanti e meno conosciute del nostro Risorgimento.
Vincitore del premio Residenze Gregoriane – città di Tivoli 2020 come miglior opera di narrativa storica
Rassegna stampa
“Il libro di Morucci non racconta una storia, piuttosto è storia raccontata come fosse un romanzo. Una storia di potere e di corruzione, dove interessi personali, pregiudizi e gelosie si intrecciano e scrivono una delle pagine meno conosciute del nostro Risorgimento.”
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