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«Perché lei si pone sempre nella condizione di dare un sapere a un sogno? Il sogno non deve essere interpretato, il sogno è come il disegno, è traumatolitico, attraverso il sogno avviene la lisi del trauma.»
Marcus, l’investigatore dilettante già visto all’opera nel precedente romanzo “Un detective a Rio”, si trova al centro di un misterioso giallo che si svolge questa volta a Ferrara.
Un banale caso di tradimento coniugale, commissionatogli dall’amica Arianna, psicoanalista lacaniana, si trasforma improvvisamente nel caso che aspettava da anni: una serie di brutali e misteriosi omicidi messi in atto attraverso macabri e complicati rituali simbolici.
I personaggi del romanzo sono i protagonisti di storie nevrotiche e psicotiche che sembrano confermare l’ipotesi che dietro ad ogni persona normale possa celarsi un potenziale borderline, pronto a passare dall’altra parte al primo importante momento di squilibrio della sua vita.