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copertina

Marlowe ti amo

Una storia in sette giorni
Autore: Frank Spada
Pubblicato nel 2010
Pagine 168
ISBN 978-88-7371-560-3
€ 12,5
, ,

 

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Il Libro

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Mi chiedo come si fa a distinguere la verità quando guardi le cose con gli occhi deboli del tuo doppio.”

California, anni Cinquanta: una ragazza fuggita da casa, allo sbando tra i night club e il ricordo del padre morto in un incidente aereo. La matrigna, occhi di smeraldo, è in pena per trovarla. Un incarico apparentemente semplice per un detective come Marlowe, se non fosse per il suo doppio, il compare che lo tiene costantemente in bilico tra l’osservazione di un entomologo e il raccontarsela da solo. Un Cessna schiantato in circostanze misteriose e un’eredità da capogiro lo spingono a incontrare un uomo in carrozzella. E gli incarichi diventano due, riferiti alla stessa persona.
Tra un pranzo da Minnie’s, una visita a Mà, troppi liquori e sigarette fumate in conversazioni immaginarie con Pà, Marlowe percorre le strade di Bel Air e gli altopiani di San Ferdinando a bordo della sua Olds, cercando di allargare il panorama con l’aiuto di una lente, per comporre le scene di una storia che sembra più grande di quel che gli vogliono far credere. Finirà per oltrepassare i confini segnati per lui, in un universo popolato da figure ambigue che neppure un terremoto potrà scuotere. La colonna sonora è il jazz della West Coast e il regista uno che si scrive i copioni da solo.

Il primo romanzo di Frank Spada è un omaggio originale alle atmosfere di Chandler, tra un assolo di Art Pepper, Shorty Rogers e i suoi Giant’s e uno struggente Bobby Hackett che gira in un juke-box.

Disponibile anche in ebook

Concorso fotografico

“Interpretando Frank Spada – Letteratura, musica, fotografie e assenze” ispirate dal libro Marlowe ti amo.
Ecco le foto che hanno concorso:
http://pinterest.com/frankspada/

Rassegna stampa

“Bello, dovrebbero farci un film.”
cassandratraverso – Massicci Inestetismi
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Cristina Orlandi su Officine Worth recensisce i primi 3 romanzi della serie di Frank Spada, in attesa dei prossimi.
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“Resta da precisare che se l’ investigator è senz’altro Marlowe (colui che esercita il quaerere), il sistema delle reti è qui allestito dall’autore stesso, cioè da Frank Spada (vero indagator). Le maglie del suo italiano sono così serrate e ficcanti da sembrare più un tipico assolo Be Bop di Charlie Parker, che uno dei personaggi mitologici dell’era swing, o ruotanti intorno alle altrettanto mitiche big band, musicisti da lui citati come intercalare nel corso delle fluenti pagine. E si resta intrigati, strettamente invischiati, nell’ordito di questo scrittore: una composizione sinfonicamente orchestrata nei suoi sillogismi più jazzy, un qualcosa di perfettamente organizzato, degno del miglior Stan Kenton.”
Gaetano Celestre – Post Scriptum
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“Certamente è una storia simpatica che si legge in poco tempo, ma a impreziosire il libro rendendolo veramente bello è lo stile con cui è stato scritto e la geniale ed impeccabile costruzione del personaggio. Raccontato con tempi verbali al presente, rappresenta anche un esperimento di scrittura perfettamente riuscito e coinvolgente.”
Fabrizio Santuccio – Scaffali Virtuali
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“Quello che affascina – l’avrete capito – è l’ambientazione, curata e sentimentale nel senso più lato del termine, e la caratterizzazione dei personaggi. In particolare lo stesso Marlowe, che me lo son figurato come singolare combinazione tra un Dick Tracy californiano e uno spalatore di nuvole à la Vargas.”
Aurora Alicino – Message in a Book
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“Sta in fondo proprio qui la forza di Marlowe ti amo: nel linguaggio asciutto e diretto del protagonista, nel suo occhio descrittivo che ci fa toccare la realtà con mano e ci immerge nella sua psiche, soprattutto quando è alle prese con il suo doppio o si getta in voli psico-onirici quando ricorda il padre morto, quasi a richiamare personaggi del calibro di Zeno Cosini o Leopold Bloom.”
Lorenzo Strisciullo – Mangialibri
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“All’inizio non ci si fa caso: si comincia a leggere Marlowe ti amo tutto d’un fiato, come è giusto che avvenga per un buon giallo, che cattura, avvince, spinge a divorare le pagine per raggiungere il finale. Ma via via che i capitoli scorrono, diviene chiaro che non si tratta di un semplice romanzo giallo. Anzi forse il genere è solo un pretesto per dire altro.”
Scrignoletterario.it

“Mentre ti lasci incantare da una scrittura elegante e senza sbavature che gioca col lettore attraverso pirotecniche metafore, capisci che l’essenza di questo libro è tutta nel titolo, perché Marlowe ti amo si presenta come un giallo ma in realtà è una dichiarazione d’amore: alla letteratura, a Raymond Chandler, a Joseph Conrad, al jazz e alla vita, bella o brutta che sia.”
Carla Casazza – Lib(e)rolibro.it

“Un intreccio scaturito dalla penna dell’autore quasi per magia, come se il personaggio stesso del romanzo avesse guidato la mano di Frank Spada per far rivivere l’omonimo eroe di Raymond Chandler a cinquant’anni dalla morte del celebre scrittore americano.”
LaLetterarubata.com

“Un giallo molto movimentato che è un omaggio originale alle atmosfere create dal grande scrittore Raymond Chandler.”
Pino Cottogni – SherlockMagazine.it

“Frank Spada fa rivivere l’omonimo eroe di Raymond Chandler a cinquant’anni dalla morte del suo inventore.”
Nadia Turriziani – Tragliscaffali.periodicoitaliano.info

“Frank Spada, pseudonimo, è nato a Udine. Dopo avere dato vita al suo detective Marlowe, ormai conquistato dalla scrittura, ha continuato a narrare storie. Suoi racconti sono stati selezionati in concorsi e premi letterari, e sono pubblicati in varie antologie e online.”
Dillinger.it

“Un noir intrigante che conquista per la sua trama essenziale quanto ben congegnata, ma il cui maggior punto di forza è rintracciabile nelle ottime capacità narrative dell’autore.”
Miriam Mastrovito – Strepitesti
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“Ci sono epoche e luoghi che si appiccano alla perfezione a determinati generi letterari. Uno di questi nasce all’interno di bar in cui una luce soffusa, appesantita dal fumo azzurrognolo delle molte sigarette accese dai clienti, si accompagna alle note della musica jazz e ai bicchieri pieni di whisky appoggiati al bancone. Atmosfere da film in bianco e nero in cui ogni personaggio può essere in grado di compiere qualsiasi azione, indipendentemente dal ruolo che ricopre.”
Gianluca De Salve – Linsolito.net

“L’ottimo Frank Spada riesce a rendere appieno quei luoghi e quelle sensazioni, non ci troviamo di fronte a vecchi clichè stancamente riproposti, ma quelle strade buie e malfamate, quei locali equivoci, quelle donne pericolose nelle pagine di Spada tornano a vivere, freschi e naturali, duri e cinici come nella cruda realtà di quegli anni mitici. Il tutto grazie a una scrittura evocativa e ben calibrata, che priva di sbavature si mantiene sempre nel solco del più puro dei noir.”
Igor De Amicis – Thriller Magazine

“Marlowe piace proprio a tutti: piace alle donne, verso cui è scanzonato ma pieno di attenzioni, ad iniziare dalla madre e le sue amiche (‘le vedovelle in fiore’); piace agli uomini, cui ispira fiducia e rispetto per il modo di fare, pronto anche a mentire per una buona causa ma […] stando attento a non ferire l’anima dei proprietari […]; piace ai ragazzi, perché si dimostra un eroe che, senza violenza e senza troppo clamore, raggiunge gli obiettivi che si è prefissato.”
Maria Guidi – Libri e recensioni.com

“Frank Spada non è solo uno scrittore è un coreografo, un Miles Davis della parola e quello che ci consegna non è solo un romanzo giallo. Quello è solo il sottofondo, il giro armonico. Le improvvisazioni sono tutte nella figura descrittiva e psicologica di un detective alla Bogart. Sette giorni. Sette note. Da leggere tutte di un sorso, come un buon Jack invecchiato 12 anni, attenti a non bagnarsi il ricciolo, perchè si sa, che quando il trombettista ha suonato l’ultimo pezzo e il pubblico si spella le mani chiedendo il bis..è lui, che nel vetro appannato dal vapore lascia un ‘ti amo’ a se stesso, il meno contento di tutti.”
Daniela Contini – Corpifreddi.blogspot.com

“Un romanzo che finge di appartenere alla letteratura di genere, ma che è anche un intenso romanzo psicologico, con un Marlowe inedito: un uomo solo e non più tanto giovane, dalla battuta facile e dal cuore tenebroso.”
Carlo Martinelli – Trentino

“I clichè ci sono tutti: l’affascinante e misteriosa giovane vedova, gli sbirri, l’ufficio spoglio, la 45, lo scotch con ghiaccio, l’omicidio, il cappello Borsalino e il trench, una ragazza scomparsa, la California anni ’50, il jazz, le tavole calde, la Oldsmobile, i telefoni e soprattutto il protagonista, Marlowe, il duro dal cuore tenero.”
Valentina Viviani – Il Friuli

“Il suo romanzo d’esordio, dopo ripetuti successi anche in concorsi con racconti brevi e un’incursione in internet, sempre sotto pseudonimo, è un evidente omaggio alle atmosfere del grande giallo americano d’azione, ma è più un romanzo a sfondo psicologico sugli anni della vecchiaia dell’investigatore immortalato da Robert Mitchum. Un tentativo che ha colto
l’apprezzamento di un critico letterario del tutto libero e disinteressato come può essere un docente austriaco all’università di Milano, il professor Franz Haas.”
M. T. M. – Il Messaggero Veneto