Questa raccolta di componimenti poetici nasce da un’esigenza precisa: mettere a fuoco piccole personali verità.
Ritrarre per parole ciò che appare chiaro e definito in alcuni istanti del vivere mentre sfuma nella dimenticanza poco dopo. È un bottino di dati utili alla comprensione dell’esistenza, l’annotazione di scorci, di visioni nitide e brevi nella consueta nebbia quotidiana. Se la legge che racconta brevemente la vita può riassumersi nel “Conosci te stesso” dei Greci, cogliere frammenti di verità significa tessere un arazzo che, filo dopo filo, ci compone e, nella sua struttura, racconta un’intenzione.
L’autrice si ciba di ciò che il tempo porta in parole e immagini, conserva prontamente la fotografia di un momento. Ma poiché l’arte è prodotto di un mare magnum di simboli e archetipi che appartengono all’umanità tutta, ciò che scrive si completa nella condivisione, quando questi componimenti arrivano come piccole ed estemporanee figure a chiunque le senta parlanti. Fino al profondo di chiunque altro sul pianeta, un ponte che attraversa distanze e permette vicinanze.
L’incontro è il suo intento.