Un giovane schivo e di straordinario talento, Bortolo Pelamatti, viene premiato durante una manifestazione pittorica indetta a Breno e prescelto come apprendista dal famoso architetto Brichetti. La morte prematura dei genitori lo designa poi come erede di una cospicua e misteriosa fortuna, ma c’è un ostacolo imprevisto: Bortolo Pelamatti non è mai stato iscritto all’anagrafe né è mai stato battezzato.
Per lo Stato e per la Chiesa, non è nessuno.
A svelare il mistero celato dietro questa vicenda del tutto paradossale è, suo malgrado, il buon don Arlocchi. Ancora una volta – nonostante gli acciacchi dell’età e qualche rivelazione fin troppo scabrosa – rinuncerà all’amato caffellatte per cercare la verità e dare un’identità al ragazzo.