«Percorrere il Giardino di Ninfa è un po’ come viaggiare attraverso il mondo.»
Appena fuori del parco, il fiume, che non a caso muta nome, è subito assalito dagli scarichi industriali che lo perseguiteranno lungo il suo restante cammino, fino al Tirreno. Ma qui, nel cuore del parco, in quel gioiello verde di 7 ettari che è l’orto botanico, il Ninfa è tutto un fermento di acque sorgive, e le sue acque fredde, trasparenti e potabilissime, come e forse più di un torrente di montagna, costeggiano rive rigogliose di Calle africane, di Gunnere amazzoniche dalle foglie talmente ampie da nascondere anche un uomo, scorrendo su un morbido letto di crescione, sotto i ponti di pietra dell’antica città medievale.