In questo volume ci sono scritte alcune parole un po’ strane, anche se per l’autore non lo sono, sono delle cose vive, impresse nel foglio, confessioni dell’anima, dell’inconscio, impressioni, parti in rilievo sulla sua pelle, o osservazioni di cui ha avuto il bisogno e il piacere di elaborare meccanicamente senza neanche troppo sforzo in un’andatura fluida e coscienziosa tra associazioni e assonanze lasciando puro quello che suggeriva la mente, perché ulteriori rimaneggiamenti non sarebbero all’altezza della realtà dei fatti in cui si sono generati per trascriverli, sarebbero solo degli orpelli.