«Ricordo l’orizzonte arrossarsi
prestato ai colori dell’amore,
e il tuo concedere al cucirsi della favola
per fermare il frammento.
Improvvisa la sera mi dilania
nell’imminente disfarti.»
L’assenza improvvisa della persona amata è motivo di angoscia. La perdita della compagna di tutta una vita diviene il motivo dominante attraverso il quale il poeta cerca disperatamente un colloquio, che possa allontanare lo spettro di Thanatos, rielaborando e ricordando passo dopo passo l’Eros, nei suoi momenti trascorsi, a volte con il sussurro di una preghiera, a volte con l’urlo della rabbia, a volte con la sospensione delle illusioni. Qui la poesia ritorna in soluzioni eleganti e sinergiche e lo stesso concetto di intimo rapporto tra Eros e Thanatos compare in una visione colorata che appartiene al gioco delle metafore e degli endecasillabi. Un viaggio verso l’esperienza assoluta della parola come segno indelebile.
Prefazione di Plinio Perilli
Rassegna stampa
“Vado seguendo i segni di ciò che ebbi a definire su Poetarum Silva ‘il lungo addio’ di Antonio Spagnuolo all’amata moglie morta e mi rendo conto che sono visioni quelle che mi vengono incontro e che si appellano alla facoltà – mescolanza di capacità, predisposizione e accoglienza – di ricomporle in un disegno più ampio, che c’è, eccome, ma chiede accesso alla ‘mente che ama’…”
Anna Maria Curci – Lettere migranti
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“Leggendo le poesie è possibile scorgere un raggio di sole in mezzo all’oscurità, a qualcosa che stringe come una morsa, come una trappola, ma a volte è proprio quella luce a dimostrarsi una prigione.”
Recensioni di libri
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“Nell’ultima raccolta, Non ritorni, Antonio Spagnuolo perviene a una chiarità del discorso letterario, a una effabilità eloquente, a una dicibilità effusiva e sincera, che privilegiano la comunicatività e la dialogicità, sebbene si riscontrino numerose complesse ardite soluzioni sperimentali, che ostentano ancora l’attenzione per l’espressività, per la simbolicità, per la cripticità, per la ricerca astratta, polisemantica, d’avanguardia.”
Massimo Pamio – NOUBS
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