“In effetti non possiamo rinunciare a nulla e soltanto barattiamo una cosa con l’altra, così ciò che ci sembra una rinuncia non è altro in realtà che la formazione di un sostitutivo o di un surrogato.”
Sigmund Freud
“I motivi centrali delle creazioni poetiche tradiscono gli intimi meccanismi della psiche del poeta. Qui siamo proprio nel cuore dell’inconscio.”
Max Graf
“La psicoanalisi è quella malattia mentale di cui pretende di essere la terapia.”
Karl Kraus
Vienna, tardo autunno del 1907: gli otto giorni dal 4 all’11 dicembre si rivelano decisivi per il futuro della psicoanalisi applicata all’arte e alla letteratura. Mercoledì 4 dicembre Isidor Sadger presenta la patografia dello scrittore C. F. Meyer. Venerdì 6 dicembre Sigmund Freud tiene alla libreria Heller la conferenza “Il poeta e la fantasia”, e individua i nessi esistenti tra il gioco del bambino, la fantasticheria dell’adulto e la creazione artistica del poeta. Mercoledì 11 dicembre Max Graf presenta una relazione sulla “Metodologia della psicologia dei poeti”. Dalla rivista “Die Fackel”, Karl Kraus inizia una crociata contro la psicoanalisi e la sua applicazione all’arte e agli artisti, finendo con l’essere suo malgrado sottoposto ad analisi dal suo ex collaboratore Fritz Wittels nel gennaio del 1910. Freud pubblica nello stesso anno “Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci”, che definirà prudentemente ‘un romanzo psicoanalitico’. L’anno successivo, mentre al Louvre viene rubata la Gioconda e Karl Kraus ironizza sull’accaduto, Pirandello pubblica a Firenze il romanzo “Suo marito”, parodia di una bizzarra patografia di Grazia Deledda per interposta persona. Nel romanzo di Pirandello appare di nuovo quel nibbio ricordato da Leonardo che, l’anno prima, per un banale errore di traduzione, Freud aveva confuso con un avvoltoio.
Il volume contiene:
S. Freud, Il poeta e la fantasia
M. Graf, Metodologia della psicologia dei poeti
K. Kraus, Aforismi e riflessioni sulla psicoanalisi e contro la psicoanalisi
A cura di Marco Catucci
Citazioni
“Karl Kraus era uno scrittore satirico austriaco, figura centrale della vita culturale notoriamente ricca della Vienna fin de siècle. Dal 1899 fino al 1936, quando morì, Kraus diresse e pubblicò l’autorevole rivista Die Fackel (La fiaccola); dal 1911 in poi ne diventò l’unico autore. anche se Kraus avrebbe probabilmente odiato i blog, Die Fackel era l’equivalente di un blog che tutti quelli che contavano nel mondo germanofono, da Freud a Kafka a Walter Benjamin, consideravano necessario leggere e giudicare. Kraus era noto soprattutto per i suoi aforismi – per esempio: La psicoanalisi è quella malattia mentale di cui ritiene di essere la terapia – e all’apice della popolarità migliaia di persone andavano alle sue letture pubbliche. […]”
Jonathan Franzen, “Cosa c’è che non va nel mondo moderno – Internazionale, 18/24 ottobre 2013