Parole morte si riferisce esattamente a ciò che il lettore ha tra le mani: un bosco di spettri, un orizzonte di sagome in controluce, informi. I testi contenuti in queste raccolte parlano una lingua sconosciuta, troppo antica o troppo futura, e quindi solo con difficoltà in grado di rivolgersi agli uomini del presente; in questo senso le parole qui contenute non possono essere che “morte”. Il lettore incontrerà le poesie proprio così come sono state concepite, complesse e vergini nella loro purezza. Non chiedono comprensione, chiedono soltanto di essere ascoltate.