Paul Smith, l’altro me è un libro di racconti con una proiezione di immagini, di più persone… E così fare Un assurdo viaggio, amare come Eleuterio, conoscere Ernesta, dialogare con il passato di Paul Smith, scrutarsi dentro come l’ Ispettore, vivere un Natale moderno, ricordare come Marco, sentirsi Gente moderna, essere Un bellissimo anarchico e scoprire finalmente L’altro me è naturale, è umano, è semplice.
Ho pensato Paul Smith come se fosse un amico da portarsi dietro, a cui confidare segreti per cercare conforto e una via d’uscita…
P. S. Se c’è un Paul Smith dentro te, fammi sapere.
(dalla postfazione dell’Autore)
Questa raccolta di Paolo Paolacci, ci presenta una serie di storie “aperte”, attraverso le quali ognuno di noi può trovare strumenti di osservazione di se stesso e del mondo che lo circonda. Dirò di più: soltanto riuscendo a calarli nella propria esistenza è possibile rendere i racconti vivi, vibranti e godibili appieno da parte nostra, appropriandosene quasi: divenendone in un certo senso “coautori”.
(dalla prefazione di Alessandro Quasimodo)
Ho apprezzato lo stile semplice e intuitivo di Paolacci che ci obbliga ad una maggiore attenzione mentre l’autore gioca con i suoi alter ego prima di scoprirsi nel finale davanti ad un altare… Ma è di spalle o davanti ? È il celebrante o lo sposo? Dovete leggerlo tutto per farvene un’idea precisa. Forse…
Alessandra Farkas
