A cura di Maxim Lezin e Raffaella Vassena
Arvo Mets nasce a Tallinn nel 1937. Dopo aver imparato la lingua russa, compie gli studi a Leningrado e a Mosca e inizia a comporre poesie in russo. Negli anni Settanta frequenta gli ambienti letterari moscoviti e si afferma come uno dei principali rappresentanti del verso libero.
Dal 1975 al 1991 collabora con la prestigiosa rivista letteraria “Novyj mir”. Muore a Mosca nel 1997. La posizione di Mets non ha nulla dell’evasione, della contemplazione panica, del senso di superiorità di chi anela alla fusione con il mondo della natura per fuggire quello degli uomini e delle cose. Al contrario, è nel quotidiano, nel lento susseguirsi di gesti apparentemente banali, come un risveglio domenicale, una fugace occhiata alle gambe di una bella ragazza, o la cura del figlio appena nato, che il poeta si lascia sorprendere dall’immensità del creato.
La presente raccolta include poesie di Arvo Mets rimaste fino a oggi inedite. La disposizione dei componimenti rispetta la volontà dell’autore, così come è stata trasmessa dalla vedova Natalija.
Testi originali a fronte