In una ferriera alla periferia di Brescia un operaio del primo turno trova un orologio d’oro e una mano. Il resto del corpo manca. Un suicidio? Un regolamento di conti nel sottobosco della malavita? Sarebbe un modo comodo di chiudere l’indagine, ma il commissario Leali e il giudice Elena Scalvini, bella e coraggiosa, fanno prendere all’inchiesta una strada che non piace a nessuno e che porterà a una verità amara e piena di dolore.
Brescia è una città moderna, ricca, pulita. I termovalorizzatori bruciano le immondizie accuratamente selezionate e disperdono le polveri sottili nel cielo di Lombardia, così azzurro, così in pace. Altra polvere, bianca e pura viaggia nelle notti della città, nelle feste e nelle dimore facoltose. Vizi privati e pubbliche virtù purché non si sappia in giro. Fino a quando i segreti escono dai loculi del Cimitero Monumentale e un’ondata di inaudita violenza travolge tutto, senza distinguere tra innocenti e colpevoli.
Polvere alla polvere, cenere alla cenere…