“Ogni nostro viaggio inizia dal soggiorno, più precisamente dal divano del soggiorno”.
Ecco l’incipit di questo reportage di viaggio che sa mescolare con sapienza finzione narrativa e finzione storica, descrizione e affabulazione.
L’autrice con questo illuminante libro di immagini e parole ci fa immergere lentamente nel cuore pulsante della città di Praga senza mai scadere nel bozzetto oleografico o nel facile stereotipo.
Indimenticabili le descrizioni di Staré Mesto, la Città Vecchia o di Malà Strana. Altrettanto suggestiva l’atmosfera che l’autrice sa evocare nel cimitero ebraico con una prosa semplice e priva di retorica: “Non è il freddo, liscio marmo lunare dei cimiteri di guerra; non è la pietra corrosa dalle croci celtiche degli incantati cimiteri irlandesi e nemmeno l’anonimo grigio lapideo dei tanti cimiteri verticali delle nostre città…”
Le parole hanno come naturale contrappunto una serie di scatti in un bianco e nero dai toni incantati.