«È notte fonda intorno alla nostra canadese zavorrata con sassi, il vento le arriva contro a onde lunghe, lo attendiamo armonizzando il respiro. Eccola, l’onda potente d’aria tiepida profumata di mare, vuole sfondare la tenda; a pieni polmoni la respiriamo con un brivido d’orgasmo, con i neuroni ansiosi di percepirne il gusto immortale, l’eterna possanza elettrica e magica.»
Una società che si è evoluta troppo in fretta macina ai suoi margini una gioventù sfacciata, ignorante, che nasconde la propria fragilità dietro ad atteggiamenti che la riportano indietro nel tempo, ai primordi dell’umanità. Senza garanzie per il futuro vive l’incerto presente come in sogno. I lavori usuranti e pericolosi, la ripetitività dei gesti succhiano la linfa di questi uomini. La fabbrica, come un organismo spietato, lascia i nuovi schiavi svuotati e soli con la forte voglia di fuggire lontano. Eppure, l’amore si infiltra come goccia nelle crepe del cemento e apre squarci di luce, fuori dal recinto la natura risveglia i sensi e nuovi sentieri si aprono alla vista non abituata ai grandi orizzonti. Questa raccolta di racconti è anche un invito alla solidarietà, per non lasciare indietro nessuno.