“Non abituati all’accoglienza, né all’ascolto, ciò che all’inizio li stupiva era l’essere considerati semplicemente delle persone in un momento difficile della loro esistenza, alle quali non si pretendeva di ‘fare del bene’, nel senso tradizionale e pietistico, ma al contrario le si voleva mettere di fronte alle loro potenzialità, aiutandole, con rispetto, ad aprire le porte ai dubbi, alle fragilità, alle idee.”
Quaderni nel carcere è il frutto di un lungo lavoro nei reparti sperimentali delle carceri di San Vittore e di Opera a Milano.
Un laboratorio di scrittura che restituisce voce ai reclusi, che mostra al lettore il percorso di riappropriazione dell’identità di cittadini. Analisi e approfondimenti, ma anche esemplificazione di testi significativi dei detenuti, in forma anonima, per raccontare la parte più vera e inaspettata del progetto.