Niente è più difficile da fare che fare niente. Il niente è come il tutto, complicato da raggiungere e da giustificare.
“Quasi” invece è (quasi) sempre una buona soluzione, una risposta passepartout, un argomento capace di rendere tenui le repliche e che consente di prendere tempo sino a galleggiare in spazi indefiniti. È una misura minore, ma non di molto, rispetto alla completezza di una quantità, di una qualità, di una situazione. Ammette indugi, riserve, scetticismo. Non vince, non perde, non ama, non uccide.
Questa breve silloge vuole esprimere una diffidenza nell’attuale, non rassegnata né dolorosa, una lontananza a volte malinconica, il pensiero che lo sconforto non sia mai definitivo, così come il piacere. Vi si trovano attese e imperfezioni, ma un “quasi”, in fondo, può essere anche d’incoraggiamento.
Rassegna stampa
“Andrea Gualano è un giornalista e pubblicista. L’amore per la poesia lo accompagna dai tempi del liceo. […] Il suo esordio letterario è la raccolta Quasi: «Sono poesie quasi d’amore, o di quasi amore».”
La Stampa (Torino), 22/03/2021