Disponibile anche in ebook
«Capisci bene che il suo non era un tradimento verso qualcuno in particolare, ma verso tutti loro. Com’è come non è, un giorno fu trovato morto. Galleggiava proprio lì: fra la punta del piccolo promontorio e la spiaggia. Da allora la caletta ha preso il nome ufficiale di “Cala del Morto” mentre il picco si chiama “Punta del Morto”». «E il terreno?». «Quello del contadino? ’Un s’è mai trovato»…
Centonovantacinque chili possono tuffarsi da una nave nel Tirreno senza conseguenze? Bruno Leonetti non sarà più lo stesso. Uscito dall’ospedale il tecnico della Peach decide improvvisamente di stabilirsi sull’Isola del Giglio da dove era salpato, ma la scelta desta sospetti fra i familiari e non solo. L’incidente ha smosso verità che renderanno inevitabile l’intervento dell’Arma, anche se in una modalità “inusuale”. L’investigazione passerà attraverso un dipinto di Simone Martini, una sigla anni ’70 ed un verso dell’Orlando Furioso. Impossibile placare la rabbia durante l’inchiesta perché la tragedia del 2016 non sarebbe mai accaduta se non fosse stato per QUEI DANNATI SEDICI NODI.
Rassegna stampa
“Ci sono dei libri che, quando inizi a leggerli, ti immergi totalmente in quella storia, perché proprio in quelle caratterizzazioni, nei luoghi, nei protagonisti, siano essi maggiori o minori, ti identifichi, vuoi per qualche sfumatura caratteriale, per affinità o, perché no, per nostalgici ricordi.
A me è accaduto con l’ultimo lavoro letterario di Fabien C. Droscor, che altri non è che Francesco Bordi. Un armonioso anagramma per una felice uscita!”
Loredana Filoni per LF Magazine intervista Fabien C. Droscor
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A questo link, 30 minuti in compagnia del nostro autore Fabien C. Droscor che su Radio Radicale ci racconta tutti i segreti del suo ultimo romanzo “Quei dannati sedici nodi”.
radioradicale.it
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“Avere tra le mani l’ultima fatica letteraria, e dopo molto tempo dalla precedente, di Fabien C. Droscor, nome d’arte di Francesco Bordi, già conosciuto con il suo libro d’esordio Non è tutta colpa del pipistrello (Robin Edizioni), è stato per me un piacere. Per la sorpresa, intanto, e poi per la sottile vena d’ironia che aleggia in ogni pagina, per il modo realistico e altamente corrispettivo che ha l’autore di caratterizzare i suoi personaggi, dal modo di muoversi e interagire ai dialoghi”.
Blog: Libero Volo
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Intervista per Radio Cusano Campus
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“Mare, delitti, pittura, computer, e ancora sabbia tra le dita dei piedi, paesaggi da levare il fiato, donne bellissime e amicizie profonde: una storia che intriga e sorprende, fino alla sua conclusione, tutt’altro che immaginabile…”
ZeBuk
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“Una storia che non manca di qualche incursione piacevolissima nel genere giallo, pur rifuggendo le classificazioni manichee, e che si muove con agile ironia tra le sinuose e frastagliate coste dell’isole dell’arcipelago toscano, col cui dialetto la prosa è impreziosita e resa ancor più credibile e immediata, quel Giglio troppo noto negli ultimi anni per cronache nerissime e non solo.”
Mangialibri, Gabriele Ottaviani
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