A cura di Albino Crovetto e Ida Merello
In questa raccolta si delinea già per le sue scelte una storia del racconto fantastico e visionario francese nell’arco di circa un secolo, dal 1829 al 1920, accostando autori famosi ad altri quasi sconosciuti: Prosper Mérimée, Charles Rabou, Gérard de Nerval, Bénédict-Henri Révoil, Charles de Sivry, Robert Scheffer, Émile Bergerat, J.-H. Rosny Aîné e Maurice Level. I tre racconti che chiudono il volume sono di uno dei maestri del teatro dello Spavento, o Grand-Guignol, nella cui sala si mettevano in scena pièces dell’orrore, sanguinolente, senza paura dell’eccesso e del cattivo gusto. Malgrado il gusto tipico della sala, Level preferiva però suggerire più che mostrare: “la pièce deve portare l’orrore in sé stessa,” scriveva, “e non ottenerlo con mezzi facili e bassi”. La stessa estetica guida la stesura dei racconti scelti per questa antologia, tratti da Le Porte dell’Inferno.