Questi diciotto racconti attraversano vari generi e non vogliono appartenere a nessun genere, se non a quello più ampio di racconto. Insorgenze surreali, grottesche, fantascientifiche, ecologiche e una leggera ma decisa sperimentazione coinvolgono i testi che sempre più si accorciano, confluendo nel lirismo finale degli ultimi.
Mai come in questo caso le trame non possono dirsi per non pregiudicare il lettore e togliergli l’incanto di cui sono portatori: lo splendore di una sola goccia di pioggia s’ingrandisce quando ne incontra altri e si può finalmente parlare di pioggia. Per questo motivo il libro, contrariamente a quanto spesso si fa, non prende il nome da un racconto ma dalla sua caratteristica: diminuire appunto fino a quasi scomparire.